La notizia che non esiste
di Simone Boscali
In merito ai fatti siriani di
questi giorni sono usciti oggi due articoli in Rete completamente
privi di onestà. Tali articoli comprovano quanta poca fiducia si
possa riporre in una istituzione quale le Nazioni Unite e quanto
scorretti siano almeno due delle nostre testate giornalistiche (in
realtà lo sono tutte), La Stampa e il Corriere della Sera.
Gli articoli in questione parlano
delle dichiarazioni del segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon
contro il presidente della Siria socialista Bashar al Assad. Pare
che, non sapendo di essere ascoltato e registrato, Ban abbia
sostenuto di essere certo che Assad sarà processato e che le prove
contro di lui sull'uso di armi chimiche in Siria saranno
schiaccianti. Sulla base di queste dichiarazioni i due articoli,
quello de La Stampa (L’Onu:
prove schiaccianti sull’uso di gas Assad è un criminale, sarà
processato) e del Corriere (Ban
Ki-moon: «Assad sarà processato» Gli ispettori: «rapporto
completato»), titolano con totale sicurezza contro Assad,
nel peggiore (o migliore) stile giornalistico occidentale per indurre
già dall'inizio nel pubblico una notizia che in realtà non esiste.
E a negare i contenuti di questi titoli altisonanti sono le medesime
testate che nel corpo dell'articolo riportano una realtà diversa.
Secondo il quotidiano torinese infatti Ban non ha però indicato
il regime di Assad o i ribelli tra i responsabili dell’utilizzo di
armi non convenzionali nel conflitto siriano mentre il Corriere
ridimensiona dicendo Il portavoce dell'Onu Farhan Haq si è però
affrettato a smentire il fatto che il segretario generale delle
nazioni unite possa già avere in mano il rapporto degli ispettori.
Lo stesso Ban Ki-moon ha confermato di non conoscere i contenuti del
documento. In sostanza due dei più prestigiosi giornali di casa
nostra, nella propria edizione online mettono una “notizia” in
vendita con un titolo che induce il lettore a pensare a un
determinato accadimento per poi negarlo nel testo successivo.
Non siamo naturalmente di fronte a
un caso di schizofrenia collettiva di un'intera redazione bensì a
una banale tecnica di comunicazione che vuole il destinatario più
impressionato e condizionato da un titolo, ossia dalla prima
impressione della notizia, che non da un articolo. Se anche questo
fosse del resto completo e corretto, l'immagine iniziale data da un
titolo altisonante e maliziosamente sbagliato condizionerà l'intera
lettura della notizia. Del resto anche il sottoscritto, nella pur
brevissima e modesta esperienza di giornalista locale, si è trovato
di fronte a questa situazione vedendo propri articoli pubblicati con
titoli discordanti al solo scopo di catturare l'attenzione.
E' obbligo naturalmente fare una
precisazione. Qualsiasi lettore dotato di capacità critica e che
fosse veramente libero non cadrebbe mai in una simile trappola
comunicativa che può funzionare solo su un destinatario già
notevolmente indebolito nella sua capacità di comprensione.
E' evidentemente il caso della
famigerata opinione
pubblica occidentale.
Nella sostanza i due articoli
indicati hanno lo scopo di indirizzare il pubblico, con una
distorsione delle parole in totale mala fede, a una posizione
contraria alla Siria e invece favorevole ai terroristi islamici che
tentano di rovesciarne il regime con la violenza. Riprovevole è
invece il comportamento del segretario generale dell'ONU Ban il
quale, ingenuamente o meno, si è espresso in modo gravissimo su una
questione delicata senza ancora avere per le mani gli elementi
necessari.
La conclusione più semplice da
trarre e che va oltre il mero valore politico di Assad (la cui
qualità come uomo di governo non è oggetto di questo discorso) è
che una volta di più l'Occidente abbia assoluta necessità di
costruirsi una realtà artefatta in assenza di una realtà oggettiva,
in pieno stile orwelliano, per raccogliere il consenso necessario a
procedere coi propri programmi imperialisti.
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