lunedì 9 settembre 2013

11 settembre, una novità


11 settembre, una novità

di Simone Boscali

Così come per la vecchia edizione del blog, non poteva mancare con la ripresa dei lavori un articolo dedicato ai fatti dell'11 settembre del 2001.
Archiviata come inaccettabile la versione ufficiale degli eventi, da diversi anni il dibattito su cosa sia realmente accaduto quel giorno è costante ma assume una maggiore intensità proprio in occasione degli anniversari di quel giorno che resta comunque tragico.
Probabilmente non è il caso di aggiungere in questa sede l'ennesimo tassello a questa polemica, per questo sembra molto più appropriato cogliere l'occasione della ricorrenza per riflettere su come la reazione dell'Occidente abbia rappresentato una drammatica negazione dei principi che l'Occidente stesso avrebbe voluto affermare.
Una negazione, beninteso, che appare incoerente solo osservandola dall'interno del sistema stesso poiché mutando prospettiva e guardando all'Occidente per ciò che è realmente (un progetto di annichilimento dell'umanità finalizzato a un unico governo mondiale di tipo autoritario) appare fin troppo chiaro che la reitarazione delle contraddizioni costituisce invece l'essenza stessa dell'Occidente in quanto lo mettono costantemente nelle condizioni di utilizzare la forza come prima ed unica opzione per la risoluzione di controversie.
Senza che sia necessario dibattere intorno agli eventi dell'11 settembre, sarà sufficiente considerare quanto l'Occidente ha fatto a partire dal giorno immediatamente successivo, il 12 settembre 2001, quando la OTAN ha per la prima volta invocato l'articolo 5 del proprio statuto che considera un attacco militare subito da uno dei propri membri come un attacco all'alleanza stessa.
L'11 settembre, si dice, l'Occidente avrebbe subito qualcosa in più di un mero attacco terroristico, bensì un attacco alla civiltà stessa. I fondamentalisti islamici avrebbero attaccato gli Stati Uniti in quanto motore immobile di un tipo di civiltà che detestano e fondato su valori per loro immorali. E per difendere questi valori l'Occidente ha iniziato una guerra non ancora finita che lo ha portato, con diverse soluzioni e modalità, a dispiegare la più importante macchina bellica dai tempi della Seconda Guerra Mondiale ed a portare le proprie economie al collasso anche per sostenere questi sforzi.
Due dei princìpi tipici dell'Occidente, e che in questa guerra si sarebbero voluti o dovuti difendere, appartengono al campo della giurisprudenza e affermano che a) si è innocenti sino a prova contraria e b) l'onere della prova spetta a chi muove l'accusa.
Eppure a partire dal 12 settembre 2001 questi sono stati negati proprio dallo stesso Occidente che parlava di voler difendere se stesso e che voleva rilanciarsi come modello universale per ogni altra civiltà al mondo.
Pur nella drammaticità della crisi in corso, prima di scatenare una qualunque risposta militare l'Occidente avrebbe dovuto valorizzare al massimo i due princìpi sopra citati (proprio per valorizzare se stesso come presunta civiltà superiore e non incorrere in contraddizione) recuperando le prove che gli attentati fossero effettivamente stati commessi da un'organizzazione fondamentalista legata a Osama bin Laden e rendendo pubbliche queste prove. Muovendo l'accusa contro al Qaeda il governo degli Stati Uniti e i suoi alleati avrebbero dovuto accollarsi l'onere della prova e dimostrare la colpevolezza di chi si è accusato, in omaggio alla migliore giurisprudenza occidentale.
Invece l'Occidente ha regalato un clamoroso assist ai propri nemici (che ne additano immoralità e decadenza) decidendo che ci si poteva concedere una deroga e che fosse legittima una pesante risposta armata in assenza di prove giuridicamente valide1: si arrangiassero gli accusati (negando il principio secondo cui la prova spetta all'accusa) a dimostrare la propria eventuale innocenza.
Sebbene sembri incredibile, dato che ognuno di noi è spontaneamente portato a credere il contrario per eccesso di fiducia, mai, in nessuna circostanza formale, il governo USA o qualche altra istituzione o agenzia occidentale ha saputo produrre contro gli accusati degli attentati alcuna prova.
Contro bin Laden e la sua organizzazione2 si sono potute lanciare soltanto accuse non suffragate da alcun fatto ma mediaticamente "corrette" grazie all'uso scientifico di immagini e video dello Sceicco del Terrore il quale del resto non ha mai rivendicato la paternità degli attentati.
A fronte della mancanza di prove contro di lui, il regime Talib dell'Afghanistan ne ha rifiutato la consegna agli Stati Uniti che ne pretendevano l'arresto sotto minaccia di bombardamento. Considerando come detto che giuridicamente non erano per nulla stati onorati i princìpi dell'innocenza sino a prova contraria e dell'onere della prova, la reazione dei Taliban potrebbe tranquillamente essere letta come una giusta posizione di diplomazia internazionale a dispetto della riprovazione che quel regime ha suscitato in tutti noi. Del resto chissà come reagirebbe il governo degli Stati Uniti se qualcuno, sotto minaccia di attacco militare, chiedesse l'estradizione dei criminali rifugiati in quel paese come l'ex presidente boliviano Gonzalo Sanchez de Lozada o i dirigenti di multinazionali colpevoli di disastri in paesi stranieri...
Altrettanto drammatica è stata la negazione di se stesso in cui l'Occidente è caduto nel caso del conflitto in Iraq del 2003 quando entrambi i princìpi giuridici menzionati, e in particolare il reperimento di prove a carico di chi accusa, sono stati clamorosamente violati dando per certo che il regime di Saddam Hussein disponesse di armi di distruzione di massa3 e che semmai spettasse a Baghdad provare il contrario.

A dispetto di chi riteneva la situazione troppo urgente e i tempi troppo stretti per inutili perfezionismi giuridici, gli anni hanno dimostrato quanto ci si sia sbagliati a mettere all'angolo due validi e collaudati prodotti della giurisprudenza e del diritto.
Almeno da questo l'Occidente potrebbe finalmente trarre qualche buona lezione dai fatti dell'11 settembre 2001.



1http://kestorya.wordpress.com/2012/04/12/11-settembre-lfbi-ammise-la-mancanza-di-prove-per-accusare-bin-laden/
2Si badi, non si vuole certo fare l'apologia di un criminale del XX secolo, ciò non di meno urge fare chiarezza sulla sua figura in relazioni ai fatti dell'11/9, contesto nel quale costui è decisamente ammantato di un'aura mitologica ma poco credibile come imputato in tribunale
3http://www.paginedidifesa.it/2005/chiais_050409.html



In occasione del 12esimo anniversario dei tragici fatti dell'11 settembre 2001 Arcadianet ne approfitta per consigliare a tutti i propri visitatori e lettori l'ultimo documentario di Massimo Mazzucco, 11 settembre - La nuova Pearl Harbor, diviso in tre parti liberamente visibili su Youtube.

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