Non osiamo pensare a
quanta pace abbia trovato in questi giorni la coscienza delle persone
che ancora credono al sistema, specialmente quelle più filoamericane
e filoccidentali, nel ricevere notizie sullo scandalo della Nsagate o Datagate,
lo spionaggio personale a danni di leader e politici mondiali da
parte dell'agenzia per la sicurezza nazionale USA, spintasi a
controllare anche personaggio di paesi "alleati".
L'emersione di questi
fatti e di elementi inquietanti in proposito rischia infatti di far
credere che il sistema tutto sommato funzioni e che non ci siano
oscuri burattinai a gestire da dietro le quinte tutto lo spettacolo
dei rapporti internazionali.
Gli atlantisti in
particolare, e paradossalmente, potranno sostenere come gli USA siano
una vera e reale democrazia affatto estranea alle influenze di
lobbies e centri studio prepolitici in quanto proprio il loro governo
si è attivato in questo ultimo periodo per punire i "responsabili"
dell'accaduto (come se nessuno in passato avesse dato loro alcuna
disposizione in materia di spionaggio) e dimostrando che negli USA
ogni violazione costituisce oggetto di "diritto".
La verita è che questo
presunto scontro internazionale ad alta tensione che vede
contrapposti in particolare gli Stati Uniti e l'Unione Europea non fa
altro che confermare la manipolazione prepolitica per i quali le due
entità sono state strutturalmente costituite. Al di là della
riprovazione espressa da Merkel, Hollande o Cameron, i leader europei
non hanno sino ad ora avanzato alcuna proposta di azione seria contro
gli USA ne nel merito e nemmeno nel metodo.
In promo luogo ci si
aspetterebbe da parte di un paese "alleato" in cui
personaggi importanti e istituzionali vengono spiati una reazione
rapidissima e radicale a partire dalla chiusura delle numerose basi
militari americane nel Vecchio Continente1.
Immediate dovrebbero essere anche le ritorsioni sul piano economico
con l'esproprio di tutte le banche, i fondi di investimento e i
capitali nordamericani in Europa senza parlare delle multinazionali che
influenzano e pressano il modello di sviluppo europeo.
Ciò che sorprende è
inoltre la caparbietà (intesa in questo caso negativamente) con la
quale i paesi dell'Unione Europea tentano di trovare una risposta
concertata e basata in particolare sull'asse franco-tedesco (ultimo
ritrovato dell'ingegneria globalista per rivestire la politica di una
parvenza di autonomia) avallando di fatto, se non di diritto, la
totale cessione a Bruxelles della sovranità delle singole nazioni
europee le quali non hanno e non devono più avere voce in capitolo.
Come se l'Italia (l'esempio non è privo di una grossa dose di
ironia) non potesse decidere di avere una propria posizione sulla
questione, più drastica di quella dell'Europa, e pretenderne la
messa in atto.
Del resto, se USA ed
Europa sanno veramente essere antagonisti tanto da vivere giorni di
tensione come sembrano essere questi, non si vede per quale motivo,
come prima cosa, l'Unione Europea non abbia sospeso i negoziati per
la creazione di un area di libero scambio con gli USA1.
Ovviamente perché, come si sostiene qui, ne gli USA ne l'UE sono
entità politiche sovrane. I loro amministratori al livello più
basso possono inscenare una fase contingente di attrito, ma al di
sopra di entrambe le parti vi è una volontà superiore di creare
un'area nordatlantica unita che segua i medesimi passi di
integrazione-assimiliazione dell'UE e della North American Union. Un
cammino del resto già anticipato diversi anni fa da chi aveva
giustamente visto nelle reciproche unioni politiche europea ed
americana il preambolo ad una successiva unione delle due tra loro
per formare un nuovo soggetto politico, primo vero Moloch statale del
Nuovo Ordine Mondiale orwelliano2.
Quanto sin qui scritto ha
chiaramente un contenuto paradossale. E' assolutamente ovvio, per chi
scrive, che la gestione dell'affare Nsagate da parte dei paesi
europei non possa che essere come effettivamente è dal momento che
in questa sede si comprende bene come il burattino di re Riccardo e
quello del sultano Salah-ad-Din non siano realmente nemici in virtù
dei colpi che si assestano nel momento in cui a manovrarli è il
medesimo burattinaio3.
Questo non deve però far
ritenre che alternative non siano realisticamente percorribili. Paesi
come la Russia, che hanno scacciato d'imperio un'agenzia come USAID
dal proprio territorio4,
o come il Venezuela di Chavez che hanno messo in campo ritorsioni
diplomatiche contro gli USA anche come solidarietà ai paesi di linea
bolivariana, dimostrano che come sempre, oltre a una sana chiarezza di
idee, tutto ciò che realmente serve è la volontà.
1 http://www.kelebekler.com/occ/bas_it.htm;
http://www.disinformazione.it/basiusa.htm
1http://www.geopolitica.info/Notizia.asp?notizia=1043
2http://poteriocculti.mastertopforum.biz/printview.php?t=1375&start=0
3Council
on Foreign Relations e Chatham House in sinergia determinano la
politica estera anglo-americana cui l'Europa è strutturalmente
supina; la commissione Trilaterale fornisce un'agenda economica e
politica unitaria a Nordamerica, Asia ed Europa; il clun Bilderberg
tiene le redini del tutto.
4http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-19644897
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