di Simone Boscali
Camminando sulle uova dell'omofobia
Questo articolo sarà certamente
uno dei più a rischio della nuova edizione di Arcadianet, eppure
l'impopolarità che certamente farà seguito a questa presa di
posizione è necessaria per decidersi finalmente a fare chiarezza su
un tema sociale tra i più strumentalizzati della storia attuale.
Eviterò le classiche premesse
benpensanti di chi teme di esprimere apertamente le proprie opinioni
quali “non ho nulla contro i gay ma...” e lascerò a chi ha
sufficiente maturità e obiettività l'eventuale compito di decidere
quanto io ce l'abbia con qualcuno o meno.
La premessa fondamentale di questa
presa di posizione è che, a dispetto del martellante allarme
omofobia in Italia e all'estero, una certa versione
dell'omosessualità è pesantemente favorita dalla cultura e
dalle istituzioni di questi ultimi anni e anzi i reiterati allarmismi
su un'omofobia crescente fanno parte proprio di questa campagna che
mira a mettere al centro della dibattito socio politico una
determinata categoria sociale.
Negli ultimi anni le serie tv e i
film dedicati alla promozione di una certa versione
dell'omosessualità (promozione che è diverso da emancipazione o
accettazione) si sono moltiplicati a vista d'occhio anche per chi
come me non guarda la televisione ma segue tutto semplicemente in
Rete: Will & Grace, The L World, Vi dichiaro
marito e marito, Luke & Noah, Le fate ignoranti.
Parallelamente anche nelle serie
tv che non hanno intenti sessuali vengono inserite puntate a
specifica promozione della già citata certa versione
dell'omosessualità.
Del resto
occorre chiedersi cosa vi sia di omofobico in una società dominata
da classi politiche che dall'America all'Italia passando per la
Francia promuovono una legislazione più o meno avanzata – su
alcuni singoli punti condivisibile – per le coppie omosessuali, e
da poteri forti pre-politici che incoraggiano e foraggiano eventi gay
a suon di milioni di dollari1:
JP Morgan, Goldman Sachs, George Soros, le famiglie Rottschild e
Rockefeller.
Anche i
personaggi famosi e le aziende che più si prodigano a favore della
causa gay sono di dubbio collocamento ideologico venendo tutti da
quella stessa area che sta lavorando alla costruzione di un ordine
generale orwelliano2.
Angelina Jolie è stata coinvolta con il Council on Foreign Relations
statunitense mentre Lady Gaga3
altro non è che l'esecutrice materiale di oscure simbologie
massoniche in salsa musicale.
E anche il
modesto mondo culturale di casa nostra non ci risparmia
indottrinamenti a senso unico a favore di una promozione unanime di
questo fenomeno. Dal Grande Fratello alle prese di posizione
di una Laura Pausini, di Anna Tatangelo, di Claudia Gerini, Luca
Argentero, Ambra Angolini, e chi più ne a più ne metta.
Prima di
capire perché questa politica sia in corso occorre finalmente
mettere in chiaro cosa si intenda qui con la più volte accennata
certa versione dell'omosessualità.
L'omosessualità
è sempre esistita dall'alba dei tempi ed è praticata anche tra
altre specie animali.
Vi sono anche
stati momenti e luoghi storici particolari quali la Grecia classica e
la Roma tardo imperiale in cui la sua diffusione ha toccato altissime
percentuali tanto da far presumere che fosse addirittura preferita
all'eterosessualità, derubricata a pura pratica da riproduzione.
Tuttavia il
richiamo all'omosessualità degli antichi avviene a sproposito quando
lo si vuole strumentalizzare a pretesto dell'attuale campagna di
indottrinamento in quanto i rapporti tra persone dello stesso sesso
tra antichi potevano avere finalità pratiche, quali il compattamento
della falange oplitica o un miglior rapporto tra maestri e reclute
nell'esercito spartano, o essere il puro sfogo di piaceri fisici come
emerge anche dal Satyricon di Petronio. Mai gli antichi, per
esempio, avevano pensato di affiancare un modello di famiglia
omosessuale a quella tradizionale a dispetto della grande diffusione
dell'omosessualità e della comune accettazione sociale della stessa.
L'omosessualità
degli antichi, che poi è sopravvissuta nei secoli sino ai giorni
nostri incarnando una versione che definirei naturale, non ha mai
messo in discussione la differenza tra uomo e donna.
A fianco di
questo fenomeno appunto naturale e che sempre esisterà in qualche
misura, è stata promossa negli ultimi anni una versione
assolutamente diversa del fenomeno. L'omosessualità sulla quale
pressano i media e la politica e in nome della quale vengono avanzate
proposte di legge è ben lontana da quella dei Socrate e degli
Alcibiade così come da quella dei Pasolini e si fonda invece su miti
individualistici in cui il bene collettivo è tenuto in totale
disprezzo e a prevalere sono l'apparenza e l'edonismo, non certo la
legittima volontà di amare o avere famiglia4.
L'argomento
inoltre è diventato minato per chiunque lo volesse approcciare fuori
dal solco tracciato dal sistema attuale tanto che ogni tentativo in
questo senso è subito marchiato con l'accusa di omofobia5
anche quando sono evidenti le migliori intenzioni di chi vorrebbe
semplicemente dare alla cosa un altro contributo. Ne sia fresco
esempio il fuoco incrociato contro Guido Barilla, colpevole di aver
dichiarato il proprio appoggio alla famiglia tradizionale come
soggetto dei propri spot pubblicitari piuttosto che una famiglia
gay6:
omofobico d'ufficio a dispetto di ciò che ha realmente detto.
A mettere il
cappello a questa grottesca situazione ci ha pensato poi una scienza
andata in pensione, la psicologia. Una delle prime spiegazioni che
questa disciplina aveva trovato per l'omosessualità sosteneva che il
troppo esclusivo rapporto di un figlio col genitore di sesso opposto
a fronte di un genitore del proprio sesso evanescente potesse causare
una crisi di identità sessuale o finanche di genere determinando la
preferenza omosessuale. Nel caso per esempio di un maschietto, una
madre soffocante a fronte di un padre olografico determinerebbero
nell'adulto il bisogno omosessuale per “compensare” il bisogno di
paternità e mascolinità mancato da piccoli.
Col passare
dei tempi tuttavia la psicologia ha rinunciato al proprio status di
scienza derubricando se stessa al ruolo di formalizzatrice delle
opinioni comuni dominanti nella società così che oggi essa ha
accantonato per mere ragioni politiche questa spiegazione. Questa
infatti, individuando come causa dell'omosessualità una mancanza
infantile, rischiava di far apparire una semplice variante sessuale
come una sorta di handicap agli occhi più in cattiva fede e
realmente omofobici. Inoltre l'individuazione di un momento critico
nella sviluppo del bambino come causa della preferenza omosessuale
dava credito alla possibilità di un cambiamento, mediante apposito
percorso psicanalitico, almeno a quegli omosessuali che vivessero con
insoddisfazione il proprio stato.
Arriviamo così
alla domanda più importante, ovvero, perché vi sarebbe una regia,
una volontà politica, economica e sociale tutta tesa a diffondere e
promuovere questa forma di omosessualità moderna emarginando e
tacciando nel peggiore dei modi chiunque volesse aprire un dibattito
serio nel merito senza accettare l'imposizione a senso unico da parte
del sistema?
E del resto,
alla luce dei nomi di famiglie, persone e istituzioni sopra citati
come sostenitori di questa recente variante dell'omosessualità, non
è naturale chiedersi perché questo fenomeno sia appoggiato dai
peggiori delinquenti e assassini del mondo e di tutti i tempi?
Sostenere che
si tratta di una mossa per atomizzare la società potrebbe apparire
semplicistico e ingiusto verso tutte quelle persone che
indipendentemente dalla propria preferenza sessuale svolgono un ruolo
importante per gli altri. Meglio sarebbe dire che si tratta di una
mossa per atomizzare irrimediabilmente la società. Il mondo
eterosessuale appare oggi già abbastanza sgangherato e incapace di
prendersi le responsabilità che gli competono specialmente per
quanto riguarda gli impegni a carattere collettivo proprio perché
l'atomizzazione sociale è già drammaticamente diffusa. Nazione,
comunità, famiglia, parrocchia, vicinato, ogni soggetto collettivo
manca completamente di appoggio organico e l'individualismo impera.
Ma una società prevalentemente eterosessuale con la sua naturale
presenza di omosessuali come è sempre stato per secoli avrebbe pur
sempre la potenzialità di riprendersi. Questo perché
sopravviverebbe il contesto familiare naturale, contesto collettivo
che fa da base a ogni altra collettività, e in questo contesto
possono trovare posto una ripresa dei valori e della società. La
diffusione esasperata di un'omosessualità alla Lady Gaga porterebbe
ai limiti estremi l'atomismo sociale e la distruzione di ogni legame
comunitario e poi ridurrebbe al lumicino ogni speranza di rinascita
futura.
A ciò si
aggiunga, e qui veramente non me ne vogliano i lettori omosessuali
uomini e donne, una pratica sessuale con finalità spirituali che le
oligarchie, almeno ai loro massimi livelli, verosimilmente conoscono
bene, come il sesso tantrico o quello taoista, in grado di
risvegliare determinati centri energetici e capacità che trascendono
la materia. Queste pratiche tuttavia, capaci genericamente di rendere
le persone migliori, hanno come presupposto fondamentale l'incontro
tra le due energie complementari maschile e femminile e nessuna
elevazione spirituale e di coscienza vi può essere da questa
prospettiva nel rapporto sessuale tra due persone dello stesso sesso:
esattamente ciò che le oligarchie auspicano.
1http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?topic_id=3246&reply_id=123528147;
http://victimsofgaybullying.wordpress.com/2013/04/11/who-is-george-soros-and-why-does-he-think-he-rules-the-world/;
http://www.foxnews.com/opinion/2011/12/14/george-soros-godfather-left-gives-550-million-to-liberal-causes/;
http://www.towleroad.com/2013/03/senator-jay-rockefeller-d-wv-comes-out-for-marriage-equality.html;
http://henrymakow.com/gay_power_meeting.html
6http://www.corriere.it/cronache/13_settembre_26/barilla-no-spot-omosessuali-famiglia-sacrale_f9506e70-268f-11e3-a1ee-487182bf93b6.shtml
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