Nella vita, specialmente
chi imbocca la strada dell'impegno sociale e politico nel senso
elevato per portare un miglioramento nel mondo, viene spesso travolto
da eventi negativi. La mia esperienza, sia personale, sia la
testimonianza delle persone con cui condivido il cammino, mi dice che
non si tratta di una sensazione aneddotica ma di una verità
statistica.
A chi non da fastidio al
sistema non accade quasi mai nulla. Ma quando lo si contesta... il
sistema contrattacca. E non lo fa solo sulle tematiche elevate,
quelle appunto sociali e politiche, ma anche su tutta una gamma di
problematiche di contorno tutte tese a disturbarci come singole
persone per distrarci dal nostro impegno. Quando lottiamo contro le
ingiustizie del mondo ci sentiamo travolti da banalità cui non
vorremmo dedicare un solo minuto, problemi burocratici, guai di
vicinato, oppure da accadimenti più seri, se il nostro livello di
resistenza è alto, quali problemi di salute nostri o dei nostri
cari, o difficoltà lavorative.
E' in queste situazioni
che anche un'anima elevata finisce per porsi le domande più banali
ad esempio perché capitino tutte a lei che tanto si impegna per il
bene del mondo.
Tralasciando per un
attimo il perché alle anime meritevoli si presentino più negatività
che a quelle più infime, dovremmo focalizzarci sull'errore di fondo
nel chiederci il perché questo avvenga pretendendo di considerare i
singoli eventi scollegati gli uni dagli altri.
La domanda, e la
conseguente sofferenza, deriva da un'incompleta visione della realtà.
Se fossimo dei navigatori
nel cuore di una tempesta difficilmente ci chiederemmo il perché la
nostra imbarcazione viene colpita dalla singola onda perché è ovvio
che in una burrasca ci si trovi presi tra centinaia di onde ed è
altrettanto ovvio che queste ci colpiscano.
Già prendere
consapevolezza di questo limiterà, se non altro quantitativamente,
il nostro continuo porci interrogativi e il relativo logoramento
interiore.
Ma la vera domanda semmai
dovrebbe essere come siamo finiti nella tempesta. E in una tempesta
ci si finisce per due motivi. Perché si è dei cattivi navigatori e
si sono clamorosamente errate la tracciatura della rotta e le
previsioni meteorologiche. Oppure perché al contrario si è dei
navigatori audaci che hanno sfidato le intemperie più pericolose per
arrivare a un obiettivo importantissimo.
Le anime che soffrono una
miriade di accadimenti e di disturbi mentre lottano per Amore del
Creato stanno attraversando la Tempesta della Vita. Se è chiara la
metafora sarà anche chiaro che non ha alcun senso chiedersi perché
proprio a noi succedano questo o quello perché è chiaro che nella
Tempesta della Vita non possiamo che essere colpiti da un'onda dopo
l'altra. Semmai dobbiamo prendere consapevolezza che appunto in
questa Tempesta ci siamo e chiederci il perché. Ma sarà un
interrogativo di facile soluzione. Come il navigatore di cui sopra,
abbiamo sfidato il mare grosso e i venti per arrivare a una meta
importantissima per la quale siamo disposti a mettere in discussione
noi stessi, la nostra felicità, la nostra salute, la nostra
serenità.
Sapere di essere in una
Tempesta non darà forse un sollievo immediato a chi prende
consapevolezza ora di questa condizione. Ma lo darà in futuro perché
ora il navigatore sa di dover tenere saldo il timone e tracciare una
rotta per uscirne.
Esiste anche una seconda
condizione che aumenta la nostra sofferenza in queste circostanze
difficili dell'esistenza. In una burrasca, con la nave che imbarca
acqua, si inclina, è sbattuta da una parte all'altra, le onde alte
tutt'intorno, gli spruzzi ovunque, diventa difficile vedere appena al
di là della prua. E diventa quindi difficile vedere che oltre alla
nostra ci sono altre navi in balìa dei cavalloni e dei venti. Da
questo deriva ahimè la convinzione di essere sempre soli, soli nella
lotta, soli nella sofferenza che viene quindi amplificata. Ma così
come a volte la compagnia delle altre persone è solo illusoria,
poiché in realtà siamo soli nella massa anonima, esiste anche una
condizione opposta e ci sentiamo soli nella tempesta ma in realtà
non lo siamo. Appena al di là delle creste d'acqua e delle
goccioline nebulizzate a milioni nell'aria fredda davanti a noi,
oltre il fischiare del vento che copre ogni rumore... ci sono altre
Anime elevate, altri navigatori che tengono saldamente il timone per
restare a galla e arrivare all'obiettivo.
Non siamo soli, dobbiamo
solo saperlo, convincercene. E poi trovare un modo per comunicare e
aiutarci.
Come fare a trovare la
nostra quiete animica nella tempesta? Chi vi scrive può parlarne
bene ma questo non significa che abbia sperimentato la soluzione o
che sia all'altezza di attuarla. Nonostante ciò la soluzione c'è ed
è nero su bianco da migliaia di anni.
Nei Vangeli cristiani si
narra l'episodio di Gesù Cristo e della tempesta sedata. Esistono
vari livelli di lettura dei Vangeli, da quello terreno e storico sino
a quello esoterico e iniziatico.
In questo episodio, mentre l'imbarcazione con gli apostoli a bordo è in balìa delle onde e imbarca acqua, il figlio di Dio, Colui che dovrebbe salvare l'umanità... dorme come se nulla fosse. Un'immagine che non ispirerebbe molta fiducia. Ma quando gli apostoli si affidano a Lui, Gesù si sveglia e con la Sua sola volontà la tempesta si placa e la barca è salva.
Possiamo credere che
questo episodio si sia verificato letteralmente (e probabilmente è
così) e ne impareremmo qualcosa, ma non tutto. Ma possiamo invece
credere che l'episodio nasconda anche un significato allegorico
profondo destinato proprio ai navigatori audaci che si sono lanciati
– o che si sono ritrovati – nella Tempesta della Vita. La barca
in preda alla burrasca siamo noi. Gesù dormiente è la Scintilla
Divina che ci portiamo dentro, anch'essa latente e della quale siamo
inconsapevoli, con la nostra superficialità, tanto che ci accorgiamo
di essa solo nel momento del bisogno estremo, quando temiamo per noi
e ci rendiamo conto ce la nostra essenza terrena non è più
sufficiente a tenerci a galla.
Ed è allora che
risvegliamo la nostra vera essenza, che non è di questo mondo, e la
tempesta finalmente si placa...
Buona navigazione Anime.
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