Charlie Hebdo, necessitava un "false flag"?
Dopo i fatti di Parigi
che hanno visto l'uccisione di una dozzina di persone alla redazione
del giornale Charlie Hebdo e la morte di altri ostaggi al
supermercato kosher, le incongruenze rilevate nella dinamica dei
fatti hanno alimentato sin dalle prime ore constestazioni alla
versione ufficiale degli stessi e alternative che i guardiani del
sistema hanno subito liquidato come "complottiste".
In altri tempi e in altre
circostanze io per primo avrei prestato molta più attenzione a
queste contestazioni, memore dei clamorosi inganni di cui siamo stati
vittime in Occidente quali il crollo delle Torri Gemelle, le armi di
distruzioni di massa irakene o il genocidio degli albanesi da parte
dei serbi in Kosovo, e ancora l'incidente del Tonchino o
l'affondamento del Lusitania.
La verità è che
stavolta non mi sono appassionato dell'eventualità di un altro
cosidetto attentato "false flag", architettato ad arte per
aumentare strumentalmente la tensione, il livello di conflitto e
manipolare drammaticamente l'opinione pubblica. Forse colpevolmente
perché, se la versione ufficiale di un avvenimento è falsa, è
sempre bene capirlo e informarne gli altri.
Ma la verità è che i
sanguinosi avvenimenti di Parigi dovrebbero illuminarci su una realtà
ancora più elevata e preoccupante. Vale a dire, il sistema in cui
viviamo è ormai così manipolato da non avere in realtà bisogno
degli attentati e degli attacchi "false flag" così come
sono sempre esistiti, esso ha ormai intrinsecamente in sé tutti
quegli attori, creati nel corso dei decenni, che sono destinati per
forza di cose a scontrarsi anche drammaticamente e a creare
quell'effetto di sbandamento della pubblica opinione verso soluzioni
estreme che in passato si è potuto ottenere solo con operazioni
accuratamente studiate e messe in scena appositamente.
L'assalto dei terroristi
alla redazione di Charlie Hebdo, preso nella sua versione ufficiale,
ne offre una pragmatica testimonianza, tanto più in un paese come la
Francia, carico di gravissime responsabilità coloniali ma anche
imperialiste nel foraggiamento del terrorismo takfir1
in medioriente. I francesi, per combattere i governi laici e
socialisti come quello di Gheddafi in Libia e di Assad in Siria,
hanno appoggiato non poco i movimenti salafiti e wahabiti, arrivando
a sostenerli, come nel caso libico, con la guerra aperta (2011).
Immaginiamo questi stessi fondamentalisti che, trovandosi in Francia
o peggio ritornandovi dopo un periodo di guerra all'estero, prendono
atto che il paese del quale hanno fatto gli interessi - direttamente
o indirettamente - permette allo stesso tempo di insultare la loro
religione. Quale sarà mai la reazione di un elemento addestrato e
determinato a uccidere per distorti motivi religiosi nel momento in
cui strutturalmente lo si mette a convivere con chi può insultare i
suoi ideali?
E tutto questo senza
bisogno di servizi segreti deviati, documenti falsi o appositamente
posizionati, esplosivi piazzati ad arte, prove inventate, terroristi
immaginari che si scopre essere ancora vivi quando dovrebbero essere
inceneriti dentro un aereo schiantato contro un grattacielo, Boeing e
armi di distruzione di massa che spariscono perché semplicemente non
sono mai esistiti.
Ciò che esiste, come si
diceva, sono gli attori, creati dal sistema è vero, ma lasciati
liberi di agire sino a incontrarsi, o meglio scontrarsi, tra loro. Il
sistema ha creato diversi tipi di utili idioti, diversamente idioti
ma ugualmente utili. I terroristi takfir, come detto, la cui
nascita nel mondo islamico è da sempre incoraggiata sin dagli anni
'80 per destabilizzare o combattere ogni governo che nel mondo arabo
e islamico si erga, magari laicamente, contro l'imperialismo
occidentale. E poi i pennivendoli del Charlie Hebdo, omuncoli che solevano presentarsi come fighetti contro il sistema incarnandone invece le peggiori degenerazioni culturali, e che certamente
non meritavano la morte, ma sicuramente qualche sano richiamo per
campagne di offesa senza limiti, generaliste, confusionarie e
falsificanti, il tutto nel nome di una (volutamente) malintesa
libertà di stampa.
La strage del Charlie non
può che essere l'epilogo scontato di questi fattori.
Il sistema ha creato dei
leoni famelici e li ha messi nllo stesso recinto della gazzelle
pasciute: poteva finire diversamente?
1Il
termine takfir in arabo indica colui che è reo di somma
empietà, sostanzialmente l'apostasia. Certamente apostati rispetto
ai veri insegnamenti coranici sono i terroristi salafiti e wahabiti
delle organizzazioni legate ad al-Qaeda e all'autoproclamato
Califfato di Siria e Iraq
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