giovedì 6 settembre 2018

Il ruolo del Male

Il ruolo del Male - di Simone Boscali 

 
Quando chiediamo a un teologo o al ministro di una religione abramitica dove nasca il Male lo mandiamo in totale crisi e la risposta che otteniamo è una maldestra arrampicata su una parete verticale di specchi oleosi.
E' infatti evidente che se Dio – lo stesso Dio in cui io, da cristiano, credo – è l'Origine di ogni cosa, la Sacra Unità iniziale, il Male debba venire in qualche modo da Lui.
Le dottrine abramitiche insegnano che non è assolutamente così, non è Dio che ha creato il Male ma esso è solo la conseguenza del libero arbitrio lasciato alle Sue creature...
E come ragionamento ci sta, perché in effetti un comportamento non può propriamente essere creato, quindi Dio non ha creato né il Male né il Bene. Ma non possiamo tralasciare che il Male esiste e che se in molti lo seguono è perché Dio lo permette... e Dio non permette nulla che non sia nei suoi piani.
La verità è che è la nascita del Male era inevitabile perché in questo Creato tutto è duale e la creazione avviene prima di tutto sul piano delle idee. Nel momento stesso in cui Dio ha stabilito quale fosse il cammino del Bene, necessariamente si è generato anche il cammino del Male.
Non è possibile creare qualcosa, fosse anche per emanazione, senza concepire il suo opposto.
Per questo motivo non dobbiamo soffermarci troppo sulla domanda “da dove viene il Male”. Semmai, una volta accettato che esso è nei piani di Dio – e non una loro violazione – comprendere che funzione abbia e agire di conseguenza.
Il Male esiste solo perché grazie ad esso possiamo realizzare noi stessi nella pienezza e ricomporre la dualità.
Nessun uccello (o un angelo...) vola con un'ala sola.
Non si getta una luce senza proiettare un'ombra.
Esso è lo specchio entro cui ci guardiamo, il metro col quale ci confrontiamo. Incarna lo sforzo che facciamo per migliorare noi e gli altri.
O gli siamo debitori o cessiamo di essere nel vero senso della parola.
Non a caso il significato di “Satana” è “oppositore”, “avversario”. Quindi non qualcosa di intrinsecamente negativo.
Può sembrare un'idea forte ma un cristiano che volesse tornare a Dio ha bisogno tanto di Satana, l'avversario, quanto di Cristo, l'unto, seppur in modo diverso, perché è innegabile che il Male stia svolgendo una funzione per la realizzazione finale del progetto divino.

1 commento:

Anna Belmonte ha detto...

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